Umidità di risalità: cause e rimedi definitivi

L'umidità di risalita è tra i degradi causati dall'acqua più difficili da fronteggiare e rimuovere poiché interessa le fondazioni, elementi su cui, per ovvi motivi, è difficile agire.
Tale fenomeno, oltre a provocare il disfacimento degli intonaci e delle malte che legano gli elementi del muro, è insalubre e può provocare problemi alla salute umana. In casi estremi, potrebbe addirittura provocare problemi strutturali all'edificio.
Indice
1. Da cosa è causata l'umidità di risalita?
2. Dove si presenta l'umidita di risalita?
3. Come riconoscere l'umidita di risalita?
4.1 Interventi chimici: taglio
4.3 Gli interventi elettrici: osmosi
1. Da cosa è causata l'umidità di risalita?
Se gli elementi a contatto con il terreno non fossero correttamente impermeabilizzati, l’acqua presente nel terreno potrebbe penetrare all'interno delle murature e delle strutture di fondazione a contatto con il suolo.
L'acqua che impregna le strutture potrebbe provenire da:
- falde freatiche delle acque sotterranee;
- perdite d’acqua da tubazioni o canalizzazioni;
- acque superficiali o meteoriche.
L'acqua, dopo aver impregnato tali strutture procede verso l’alto per mezzo delle tensioni superficiali e capillari, vincendo la forza di gravità.
Inoltre, l'acqua potrebbe trasportare con sé eventuali sali idrosolubili a diverse altezze della murature che, cristallizzandosi e aumentando il volume, rovinerebbero gli intonaci.
2. Dove si presenta l'umidità di risalita?
La presenza della risalita capillare e l’entità della stessa dipendono dalla natura del terreno.
Ad esempio, i terreni argillosi, a differenza dei sabbiosi-ghiaiosi-ciottolosi trattengono l'acqua. Quindi, le fondazioni a contatto con tali suoli potrebbero subire il contatto continuo dell'acqua. Tale contatto prolungato potrebbe provocare la risalita.
Ovviamente, gli elementi del fabbricato che ne risentono maggiormente sono i muri esterni al piano terra o seminterrato e i solai a contatto con il suolo. In ambienti poco ventilati e soleggiati quali garage, cantine e bagni, il fenomeno della risalita tende ad aggravarsi ulteriormente.
L'entità del movimento dell'acqua dipende dalla distribuzione e dalla dimensione dei pori all'interno della muratura. Murature costituite in pietra, mattoni pieni o forati ne risentono maggiormente rispetto a pareti in calcestruzzo meno porose.
3. Come riconoscere l'umidita di risalita?
I segni distintivi dell'umidità di risalita sono:
- presenza di macchie nella parte bassa delle pareti;
- segni del livello raggiunto dalla risalità dell'acqua sulla parete;
- intonaci sfarinati;
- croste cristalline dovute al deposito dei sali;
- distacchi dei battiscopa;
Tuttavia, anche qualora fossero presenti tali segni distintivi, imputare il dissesto alla risalita non sarebbe affatto semplice in quanto l'umidità potrebbe essere provocata da diversi fattori.
Di recente, mi hanno contattato per risolvere un problema di umidità su una parete a contatto con uno scannafosso. In particolare, si trattava di un muro esterno di un seminterrato a Reggello Firenze. Chi mi aveva preceduto affermava con certezza che si trattasse di risalita. A prima vista, sembrava così. Ma a differenza delle altre pareti, sul muro incriminato la risalita raggiungeva quote ben più alte. Ebbene, dopo aver realizzato un saggio nello scannafosso, ecco la sorpresa. Un tubo in cotto da 20 cm sversava sulla parete litri e litri di acqua piovana.
Tutto ciò per chiarire come con le problematiche legate all'acqua non esistono certezze. Bisogna indagare e scovare gli eventuali colpevoli:
- perdite di tubazioni o pluviali;
- ambiente poco soleggiato e aerato;
- infiltrazione da pioggia battente. La pioggia che colpisce il marciapiede e rimbalza sulle pareti potrebbe bagnare costantemente il muro stesso e provocare dei dissesti.
Nel dubbio, spesso vengono realizzate delle misurazioni dell'umidità con un igrometro a contatto o a sonda. Caratteristica tipica della risalita e che l’umidità deve essere maggiore nella porzione più bassa della parete e diminuire salendo.
In alternativa, possono essere realizzate delle indagini termografiche.
4. Rimedi definitivi?
Le tecniche per rimediare definitivamente all'umidita di risalita sono molteplici.
Di seguito una lista, ordinata in base all'intervento che ritengo maggiormente risolutivo rapporto qualità/prezzo, delle tecniche più diffuse:
- intervento chimico sulle pareti;
- vespaio aerato e scannafosso;
- elettrosmosi;
- interventi evaporativi: tramite intonaci da risanamento o con sifoni e dreni;
- taglio fisico meccanico :( ;
4.1 Interventi chimici: taglio
A mio parere, il taglio chimico è l'intervento rappresenta spesso un buon compromesso tra efficacia e invasività.
L'opera migliore sarebbe la posa del vespaio e dello scannafosso. Tuttavia, tale operazione richiederebbe lo smantellamento di tutto il pavimento - e quanto sopra - e il costo lieviterebbe.
Di contro, il taglio chimico è un intervento meno invasivo: consiste nell’immissione all'interno di fori orizzontali alla base della muratura di sostanze chimiche in forma fluida (silanici, silani, silossani ecc.) che polimerizzando saturano i pori e formano una barriera orizzontale al flusso ascendente dell’acqua. Queste sostanze vengono utilizzate in caso di umidità moderata. Qualora fossi in presenza di umidità rilevante, utilizzerei sostanze quali resine epossidiche o poliuretaniche. Tuttavia, le resine sono meno traspiranti rispetto a silani e silossanici.
Oltre ai prodotti consolidanti sopracitati, si potrebbero utilizzare fluidi idrofobizzanti che agiscono e riducono il valore della tensione superficiale e la risalita.
In definitiva consiglio:
Tipologia di muro | Prodotto da iniettare |
Muro molto umido | Resine |
Muro poroso (mattoni o tufo) con leggera risalita | Silani/silossani in emulsione |
Muro storico | Silossani traspiranti a base acqua |
Presenza di sali | Silani + trattamento antisale prima o dopo |
Muro compatto (pietra, cemento) | Resine a pressione |
Le sostanze possono essere iniettate:
- ad alta pressione (tramite una pompa) nel caso di muri poco spessi e omogenei.
- a bassa pressione o trasfusione (per capillarità) nel caso di muri spessi e costituiti da materiale poco uniforme.
Questa operazione andrebbe realizzata a primavera o inizio estate quando il tasso di umidità nell’aria e nel suolo è più basso e i muri sono asciutti o leggermente umidi. Può essere eseguita su murature in pietra, mattoni, tufo, calcestruzzo, forati e miste.
Si tratta di un intervento non invasivo in quanto non richiede demolizioni o scavi consistenti ed è rapido. E' l'intervento che, personalmente, mi garantisce migliori risultati.
Attenzione, in quanto una posa errata può rendere l'intervento vano. E' necessaria un'impresa con esperienza, in quanto l'iniezione deve essere omogenea.
Spesso, sugli immobili storici non è sfruttabile.
4.2 Vespaio e scannafosso
Un intervento molto costoso ed altrettanto invasivo è la formazione di un vespaio aerato e/o di uno scannafosso.
Tramite queste opere si "scollega" l'edificio dal terreno e grazie al flusso d'aria che si crea all'interno di tale strutture si allontana l'umidità che il suolo stesso trasferisce al fabbricato.
Intervento da prendere in considerazione solo qualora si intendesse risanare completamente l'unità a contatto col suolo. Vedi approfondimento sul vespaio.
4.3 Gli interventi elettrici: osmosi
Cercherò di farla semplice. In maniera naturale, con la risalita capillare si genera un debole campo elettrico che porta il fluido conduttore (l’acqua) a muoversi nel mezzo poroso (parete).
Tramite delle centraline wifi, per bloccare la risalita, si applica un campo elettrico maggiore e opposto a quello generato dalla capillarità.
Quindi, con l'elettrosmosi attiva (alimentata da corrente), tramite delle onde inviate dalla centralina wifi, si inverte la polarità positiva e negativa e quindi il moto delle molecole d'acqua. In questo modo, l'umidità non risale più lungo il muro.
Una tecnica simile è la neutralizzazione di carica. In pratica, un impulso elettrico neutralizza la capacità delle molecole d’acqua di polarizzarsi, facendo in modo che rimangano globalmente neutre e inibendo cosi il loro moto ascensionale.
Si tratta di interventi poco invasivi e dal basso costo. Tuttavia, l'efficacia non è sempre garantita. Il buon esito dipende dal materiale e dallo spessore della parete e dalla quantità di umidità presente.
L'intervento è minimo, nessuna demolizione e i risultati lenti (dopo mesi).
4.4 Intonaci deumidificanti macroporosi
Il funzionamento degli intonaci deumidificanti è basato:
- sull’aumento della superficie evaporante (superiore fino a venti volte rispetto ad un intonaco cementizio classico) dovuta ai macropori contenuti nella miscela ed alla loro maggiore capacità volumetrica che consente all’intonaco di contenere un maggior quantitativo di sali depositati. Tutto ciò comporta un aumento della velocità di evaporazione dell’umidità da risalita rispetto alla velocità di umidificazione;
- sull’azione idrofobica sui capillari interni che, incidendo sul valore della tensione superficiale, riduce la capacità della muratura di innescare la risalita capillare;
In questi casi, il costo dell'intervento è minimo. L'intonaco ammalorato andava comunque demolito e ricostruito. Spendendo qualche euro in più, conviene posare tali intonaci.
Tuttavia, tale sistema è utile solo qualora il dissesto fosse lieve o comunque abbinato ad altri interventi come le iniezioni. Gli intonaci macroporosi non bloccano la risalita dell’acqua, ma ne attenuano gli effetti. Tali intonaci si degradano col tempo.
4.5 Interventi meccanici
L'intervento meccanico consiste nell'inserimento di lastre di materiali resistenti a compressione nel muro in maniera tale da bloccare fisicamente il flusso di umidità. Tale metodo è contrario alle norme tecniche sulle costruzioni NTC 2018.
Difatti al capitolo 7.8 “costruzioni di muratura”, paragrafo 7.8.1.4. criteri di progetto e requisiti geometrici riportano quanto segue: “le pareti strutturali, al lordo delle aperture, debbono avere continuità in elevazione fino alla fondazione, evitando pareti in falso.”
L'inserimento di tali lastre riduce la resistenza nei confronti del sisma! Da evitare!
4.6 Confronto - Pro e contro tra i rimedi
Penso possa esserti utile una tabella che riepiloghi i pro e contro dei possibili interventi.
PRO e CONTRO | Intonaci Deumidificanti | Elettrosmosi | Taglio Chimico |
Invasività | Bassa | Molto bassa | Media |
Efficacia | Solo superficiale | Variabile | Alta se ben realizzata |
Rapidità dei risultati | Immediata ma solo visiva | Lenta - dopo mesi | Media - dopo settimane |
Durata nel tempo | Limitata (anni) | Buona | Lunga |
Costo | Basso | Medio–alto | Medio |
Compatibilità con edifici storici | Alta | Alta | Spesso non ammesso |
Spero che l'articolo ti sia stato utile. A presto. Vincenzo.